Il titolo di questo post dice tutto. Io amo il lieto fine.
Ci sono tante cose che, nel variopinto mondo della narrativa, possono suscitare in me diverse reazioni violente – reazioni che variano dall’alzare gli occhi al soffitto, al sospirare rassegnata, al notare che mi sono appena cadute le braccia. – ma credo che una e una soltanto possa occupare il posto sul podio.
Quando sto leggendo un commento, una recensione, un rant, laqualunque, e ci trovo il fatidico “Non è male, ma non mi è piaciuto perché finiva bene.” o “Sarebbe stato meglio con un finale più triste” o “Il finale era troppo melenso; sarebbe stato meglio se Protagonista o Coprotagonista o ChiPerLui fosse morto.”
Ora, prego, immaginatemi mentre intreccio le dita, chino appena la schiena in avanti, poggio il mento sulle mani e sto a scrutarvi con uno sguardo fisso e un po’ spiritato.
Sì: il mio peggiore incubo nel mondo della narrativa sono le persone che odiano il lieto fine. Ma prima, lasciate un attimo che vi spieghi.
Dunque, se a voi non piace il lieto fine MA la riconoscete come una questione di gusti personali. a me sta benissimo. Non condivido, ma accetto. Se dite che voi avreste preferito un finale più cupo, a posto. A me piace il succo di frutta mela banana, a voi alla pera. Okay. Nessun problema.
Quello che mi fa prudere le mani è quando la questione “lieto fine” viene vista come un oggettivo difetto; come se bastasse dire “questa storia finisce bene” perché, nella mente di alcuni bizzarri individui, diventi automaticamente una storia da cestinare. Così, senza mano sapere in cosa consiste il lieto fine. Ora, davvero: perché.
Perciò, ecco, è di questo che vorrei parlare oggi.

(altro…)

Yohoo!
Essendo che questo è un blog dedicato alla narrativa, giustamente, vuole parlare anche dei suoi strumenti. Quindi, mi sono detta, niente di più utile che una piccola rubrica su parole desuete nella nostra lingua, o parole intraducibili da altre – ma altresì necessarie.
Tipo.
La parola di questo post è dedicata ai lettori con tanto amore.

(altro…)

Yohoo!
Sì, ho detto che avrei aggiornato e lo sto facendo, io stessa sono tutta un brivido per l’emozione. (!) Ma, e ripeto ma, stavolta c’è un motivo ben specifico: sentivo il bisogno… fisico, spirituale e artistico di fare questo post. Se perché voglio chiarire la situazione a tutti i miei lettori (vecchi, nuovi, intermedi) o perché poi potrò rileggere questo post e auto-compiacermi, lo lascio supporre a voi. Ora, prego: vi narrerò di come sto messa dal punto di vista della scrittura, ovvero cosa ho scritto negli ultimi tempi e soprattutto che diamine sto scrivendo adesso.

(altro…)

Yohoo!
Sì, avevo in progetto di postare tutt’altro, tipo il secondo post su Silent Hill e finirne uno che vegeta sul quaderno degli appunti.. à_à” Oh, well!
[Quello che segue è l’antefatto, se non vi intrippa potete pure sorvolare e passare al post effettivo.]
Dato che è estate anche per me, io e la mia coinquilina siamo andate in Sardegna, dove abitavo prima! Se c’è anche una sola cosa bellissima della mia ex casa, è che ci sono ancora tutti i miei amati libretti – non posso portarne via trecento con solo un trolleyyy-
E già che c’ero, ho deciso di leggere, finalmente, Il negromante e Il traditore, rispettivamente quarto e quinto libro della saga I segreti di Nicholas Flamel, l’immortale (tanto per dire, una delle mie saghe fantasy preferite da… quando ho letto il primo, in pratica). E sì, li avevo già letti in inglese.
Now. La saga del nostro buon Flamel, come sapranno i fan, è sempre piena di figure storiche, personaggi leggendari, mostri dai nomi impronunciabili… quel genere di cose che ci piacciono tanto! E io mi gonfio come un tacchino ogni qual volta ne capita uno che già conoscevo – okay, vi do atto che magari il Conte di Saint-Germain non è così raro, ma quanti conoscevano le rusalke?
Certo, di quando in quando capitano cose di cui nemmeno io sapevo niente… quindi, visto che gli approfondimenti li cercherei a prescindere, mi sono detta che potevo pure organizzarli in bei post ordinati e condividerli col resto del genere umano. Ecco quindi che nasce la saga sui segreti di Flamel svelati!
[/Fine antefatto, andate in pace]
Quest’oggi tratteremo di una cosa che, prima di leggere, non avevo mai sentito prima: Tsagaglalal.

(altro…)

Yohoo!
Sì, è da un pochino che non pubblico, ma vi assicuro che per le mie tempistiche qui si rasenta la puntualità assoluta. (Oh oh oh)
Stavolta sono tornata con una cosa che sognavo di fare da secoli e secoli, e finalmente ora è qui: un elenco bello, dettagliato e con tante argomentazioni delle miglior opere mai concepite su Peter Pan. Sì, i migliori film/libri/robe tratti dai libri, o che ci sono anche solo ispirati.
Tutto provato da me medesima, così siete sicuri che non millanto. (?).

(altro…)

Ah, Silent Hill è uno dei ricordi più emozionanti della mia infanzia.
Come non ripensare, con dovizia di particolari, a tutte quelle notti – in orari tranquilli tranquilli, tipo le quattro – che ho passato appostata accanto al letto di mio zio. Chiusi nella sua camera. Al buio. Lui concentratissimo sul piccolo schermo del televisore, il joystick in mano. Mia madre lì accanto che gli leggeva le soluzioni da un giornale – perché sì, nella remota epoca del… quand’era, il 99?, ancora non c’erano i walkthrough su youtube, ma le soluzioni su rivista. Scritte a puntate, tra l’altro.
E io che scrutavo lo schermo con occhi sgranati. Sì, mi hanno traumatizzata a vita. E dire che mio zio non l’aveva mai neanche finito, il gioco. S’era perso nell’ospedale.
Secoli dopo, una volta diventata molto più skillata con i videogiochi – e, dopo anni di esperienze traumatiche, del tutto refrattaria all’horror (infatti gli horror ora per lo più mi causano ilarità compulsiva o incazzera bruciante) – una bella sera mi ero detta: ma alla fine non ho mai saputo come cacchiarola finisse Silent Hill. Sai che faccio, mi vedo un walkthrough.
*Intreccia dita* Ed è successo quel che non mi aspettavo. L’ho trovato figo. No, peggio: l’ho trovato fighissimo e soprattutto ben costruito, specie quando sono venuta a sapere di tutta la sconfinata simbologia che erano riusciti a ficcarci in un solo videogioco.
Poi ho avuto la bellissima idea di vedermi anche Silent Hill 2, e lì è stata seriamente la fine.
Da allora sognavo di scrivere una bella analisi e fare una riassuntino carino carino di tutto quanto di simbolico o presunto tale vi fosse in Silent Hill. Ebbene, cari amici, quel giorno è oggi. (?)

(altro…)

Yohoo!
Ora, a me Atlantis – L’impero perduto è sempre piaciuto moltissimo. Sarà che era uno dei film preferiti di mio fratello e avevamo la videocassetta – il che implica averlo rivisto quei due, tre milioni di volte che ti portano a ricordare a memoria ogni_singolo_frame e sussurrare le battute in anticipo, sarà che lo guardavo nel magico (?) periodo della preadolescenza dove cominciamo a forgiare i nostri gusti e quant’altro. Sarà che per l’epoca era un film Disney abbastanza innovativo.
Sta di fatto tutti e tre i milioni di volte l’ho rivisto volentieri, ne conservavo un buon ricordo e mi sono sempre chiesta com’è che non fosse più popolare.
Well, l’ho rivisto da poco – probabilmente l’ultima volta era stata prima che ci si guastasse il videoregistratore, ovvero circa dieci anni fa – e no, non mi ero mai presa la briga di cercarlo in streaming – e l’ho esaminato con occhio un pelino meno incantato e un pelino più critico.
… à__à
Now, continuerò ad averne un buon ricordo, ma in effetti ci sono dei difettucci a cui non avevo mai prestato troppa attenzione.
Quindi, una piccola disamina su Atlantis – L’impero perduto: quei difetti risparmiabilissimi che un po’ lo sciupano, ma anche quei pregi che comunque lo mantengono nell’ambito del film più che buono.
In ordine decrescente perché mi va. (?)
(altro…)

Questo post è stato scritto da una recensitrice, e ai recensori è dedicato. Con tanto amore.

Ogni giorno nel nostro piccolo, strambo mondo accadono nuove meraviglie.
I fiori sbocciano, gli uccellini cantano e in giorni come questi, i bambini come te dovrebbero bruciare all’Infer- scusate, sbagliato citazione. Dicevo.
I fiori sbocciano, gli uccellini cantano, le placche tettoniche vanno alla deriva e vengono pubblicate – forse in egual misura, forse no – sia cose belle che schifezze da tipo… tutte le case di produzione del mondo. Tutto il giorno, tutti i giorni.
Bene. E’ a questo punto che si assiste ad un altro miracolo: la nascita di un nuovo Recensore che si guarda timidamente in giro nel vasto mar del Web.

(altro…)

Yohoo~
Tanto tempo fa avevo voglia di… euh, “giocare con i miei OC” credo sia la definizione che più ci si avvicina.
Una gran voglia di fare qualche test di quelli bellini online o piccole analisi di approfondimento!
Però, ahimè, non ne trovavo nessuno mi soddisfacesse sul serio – o meglio: nessuno che mi desse quello di cui avevo bisogno. Dunque me lo sono inventato da sola ☆
La cosa di cui avevo davvero necessità era un modo per approfondire la conoscenza con personaggi che sì, sapevo com’erano, ma ancora non bene quanto avrei voluto, visto che o erano apparsi poco in scena o non avevo ancora scritto di loro e basta.
Il test di oggi vuol sopperire proprio a questo! *^* Gli ho anche dato un nome: Generatore Casuale di Situazioni del Ca**o. (altro…)