Sotto la cintura, perfino.

L’altro giorno me ne stavo tranquilla tranquilla a rileggere Il leone, la strega e l’armadio, quando…

“Il tè venne servito in modo davvero magnifico. C’erano due uova (una per ciascuno) leggermente bollite nel loro guscio scuro; c’era il pane abbrustolito con le sardine, il burro e il miele nonché la focaccia con la crosta di zucchero vanigliato. Quando Lucy fu stanca di mangiare…”

E in seguito, al culmine del sadismo.

Il pranzo ebbe inizio; per i giovani c’era una bella caraffa di latte e panna – la birra era riservata al padron di casa – e in mezzo alla tavola un grosso pezzo di burro: ognuno poteva prenderne a volontà e mangiarlo con le patate calde.

I ragazzi mangiavano di gusto, trovando che non ci fosse niente di più delizioso di un buon pesce d’acqua dolce […], soprattutto quando arriva a tavola mezz’ora dopo essere stato pescato e un attimo dopo essere stato fritto.

Quando ebbero finito, la signora Castoro tirò fuori dal forno qualcosa di inatteso: uno splendido rotolo di pastafrolla e marmellata, ancora fumante. Mentre i ragazzi si buttavano sul dolce, la brava signora si occupò del tè; quando l’ultima briciola del dolce fu scomparsa, il tè era pronto per essere versato. Alla fine i commensali accostarono  lo sgabello alla parete, per appoggiare la schiena, e diedero un gran sospiro di soddisfazione.

… mi è venuta una gran fame.

Buon 2017, gente. Sì, dovrei ricominciare ad aggiornare anche qui.

 

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[Da Il leone, la strega e l’armadio di C.S. Lewis

Traduzione di Fedora Dei

Foto]