Yohoo!
Un paio di giorni fa ero sotto la doccia e, con incredibile coerenza, mentre rimuginavo su quale sarebbe potuto essere uno sfondo adatto per fare le foto artistiche ai miei libri belli (sì, medito di aprire un bookstagram, mea culpa.), mi è tornato in mente Artemis Fowl. Che è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto da quando lo conobbi, a circa dodici anni. Indi, ho deciso di dedicargli un post… o meglio, non proprio a lui, ma alla sua saga. Questa è una mini-guida in pillole a cosa troverete all’interno di ogni libro, e soprattutto cosa sarebbe il caso di leggere e cosa forse, ma dico forse, sarebbe meglio far finta non sia mai successo.

NB: io venero la trilogia iniziale. Ma odio con ferocia i libri dal quinto in poi. Qui sotto trovate un riassunto del perché e per come.

NB2: ho smattato con i grassetti.

 

artemis fowl cover
So che molti lettori hanno rispolverato il loro egizio antico appositamente per inveire contro questa copertina in versione glitter, ma a me è sempre piaciuta

 

Artemis Fowl

Un marmocchio decide di fot- appropriarsi indebitamente di una buona fetta dell’oro delle fate, ma suddette fate sono poco collaborative.
Okay, fin qui è una breve storia triste.
In realtà no, perché il marmocchio è Artemis Fowl, ovvero uno shota ragazzino geniale, ma soprattutto malefico, che ha congegnato un piano molto astuto e molto suicida (per i suoi collaboratori, si intende). E per quanto le famose fate fossero poco collaborative, avranno di fronte ben più problemi di quanti pensassero – tra cui un gigante con le mani a misura di vanga (testuale), un ragazzino rompicoglioni, baleniere, una fortezza inespugnabile e qualche piccolo disaccordo nell’organizzazione interna (Brontauro steso da Tubero per sbaglio, anyone?).
MUST READ. Dove tutto cominciò.

 

Artemis Fowl – L’incidente artico

Questo libro soddisferà tutti i vostri bisogni circa storie fantasy con tante fatine, un freddo boia, la mafia russa, scorie nucleari che fanno sempre la loro figura, minion imbecilli, un protagonista che passa dal Sono Cattivo Muahahah al Sto Diventando Tsundere Help Me, e l’eroina femminile molto indecisa – se perdonare il protagonista di cui sopra per il pessimo inizio del libro precedente, oppure prenderlo a calci nelle chiappe (semi-cit.). Per non sbagliare, ci sono anche ghiacciai che crollano, un’antagonista psicopatico e Los Angeles.
MUST READ2. I ritmi si fanno serrati e, soprattutto, c’è Julius Tubero in scena per un sacco di tempo.

 

Artemis Fowl – Il codice Eternity

Il libro che comincia con tutta una sottotrama che vi spezzerà il cuore (per quanto SPOILER finisca bene SPOILER coff). Torna Juliet con un nuovo design, torna ovviamente lo ship rampante di Artemis e Spinella, purtroppo Tubero appare meno ma il suo apporto alla trama è sempre encomiabile e l’antagonista è un cazzaro coi fiocchi. PS: Artemis giunge all’apice della sua maturazione mentale, ha concluso di essere tsundere e alla fine neanche tanto anti-eroe, e sì, Artemis, hai fatto una donazione alla Amnesty International, va tutto bene. Puoi superare questo momento di sconforto.
PPS: mi sto ancora chiedendo come, esattamente, Spinella non sia collassata dalle risate quando Artemis ha proferito “Io sono Artemis il cacciatore.” #Ma Sei Serio
MUSTREADISSIMO. E’ il mio preferito della saga e, a parte che per me la storia si conclude qui, è il compimento perfetto, dove tutti hanno avuto la loro massima espressione.

 

Artemis Fowl – L’inganno di Opal

Tenetevi forte perché da qui Opal inizierà a scassare i coglioni, scusate ma quando ci vuole ci vuole, e soprattutto non ce ne libereremo mai più.
Questo libro presenta l’odiato trope dalla regressione psicologica e la molto poco necessaria morte di Tubero, però almeno la prima viene più o meno curata a metà e la seconda non porta Spinella a diventare del tutto emo. Tuttora non comprendo come il personaggio di Opal presentato ne L’incidente Artico corrisponda a quello che comincerà a muoversi da qui, ma ok. Ci sono però delle belle battute, qualche scena caruccia, e la trama nel complesso è buona, se non fosse per le due cose di sopra. Ah, poi Artemis all’inizio sta a Monaco che è una città squisita, e questo fa guadagnare punti.
Si può leggere, anche se personalmente non lo considero nel canon della storia, bensì come una cosa più simile ad una fanfiction ben riuscita.

 

Artemis Fowl – La colonia perduta

In questo libro, Artemis ha raggiunto la pubertà, come il narratore ben ci tiene a ricordarci; non posso neanche accusarlo di mandarlo OOC perché, all’inizio, il personaggio chiamato Artemis non ha un carattere, si limita a lasciarsi sballottolare in giro dalla trama e far gli occhi dolci a tutte le signorine di passaggio.
Questo libro è reo anche di aver fatto apparire Minerva, ovvero uno dei cliché narrativi che più odio in assoluto: creare un possibile love interest che sia la controfigura fatta male in gonnella/braghe del partner. L’unica cosa buona che possiamo dir di lei è che non apparirà mai più.
N°1 nel complesso è simpatico, anche se sono abbastanza sicura rientri nella categoria dei Gary Stu.
Avrei voluto non leggerlo, e forse lo preferireste anche voi.

 

Artemis Fowl – La trappola del tempo

Questo libro ha un sottotitolo sconosciuto ai più, che suona circa come Il potenziale sprecato.
Un Artemis adulto, responsabile e assennato (… ahahah, beh sì, nei limiti del possibile) contro… se stesso, più giovane ma con molti meno scrupoli.
Lui e Spinella dispersi in un altro tempo, con il solo aiuto della loro furbizia.
Un effettiva corsa contro il tempo.
E poi due sole parole per distruggere l’intero piacere: Opal Koboi.
Davvero. Perché.
Almeno Artemis e Spinella si baciano, guardiamo il lato positivo.
La prima metà si può leggere. Non è bella come i primi tre, direi piuttosto che sta ai livelli de L’inganno di Opal sia per trama che scrittura, ma è fattibile. La seconda metà è insipida, la conclusione sia delle trama effettiva che dei rapporti personali insoddisfacente, e insomma, una gran delusione. A meno che non siate dei fan infoiati di Opal, in quel caso direi che potreste comunque uscirne contenti.

 

Artemis Fowl – Il morbo di Atlantide

 

Questo libro
io non
io non posso-
okay, con calma. Cercherò di essere breve.
Buchi di trama. Incoerenza con qualsiasi cosa sia stata detta, fatta e stabilita in precedenza. Cattivi che seriamente vanno ad uccidere i cuccioli di foc- ah, no, aspetta, cuccioli di volpe, siete comunque poco credibili. Riciclo di idee da due volumi precedenti. OOC distruttivo di chiunque. Scrittura sciatta. Traduzione dubbia.
E ne ho lette solo sessanta pagine, poi ho letto cose a salti e il riassunto. Non ce l’ho fatta.
Ve lo chiedo come favore personale: non leggetelo. Credo possa prendere a pieno titolo l’onore di libro (di sessanta pagine) più atroce/i che abbia mai letto.

 

Artemis Fowl – L’ultimo guardiano

 

Non ho effettivamente letto questo libro quindi non posso dilungarmi, MA ne ho letto il riassunto…!
E il mio unico commento in merito è che con questo libro, finalmente, dopo anni di dispute, teorie assortite, film e videogiochi sprecati sui viaggi nel tempo, questa perla della narrativa pone fine ad un’annosa questione: il dubbio supremo, il paradosso temporale per eccellenza.
Se io torno indietro nel tempo e uccido la me del passato, che succede?
Questo libro ci risponde in modo puntualissimo, chiaro e contro ogni legge della logica o del buon senso: se torni indietro e uccidi il te stesso del passato, beh, TU non muori, ma tutto quello che hai creato – e che quindi, di fatto, non è mai esistito – invece ESPLODE, probabilmente uccidendo altre persone nel processo.
Fine, andate in pace.
Ah, giusto per spoilerarvi, alla fine Artemis muore, ma lo clonano grazie alla saliva di un bacio dato non so quante ore prima.
… saliva di un… bacio…
#Io quitto
Io non ho avuto il coraggio di leggerlo, fate un po’ voi.

 

Artemis Fowl – La cassaforte segreta

 

Grazie, finalmente possiamo parlare di nuovo di cose belle. La ministoria sulla Tiara FeiFei è uno dei più graziosi esempi di tsundere che Artemis abbia da offrirci, oltre che un flashfoward della collaborazione fra lui e Bombarda nel quarto; la storia prequel di Spinella, Julius e dello yanderissimo fratello del suddetto l’ho invece sempre trovata inquietantemente (?) interessante.
Le due storielle si valgono di certo la lettura, soprattutto il prequel; inoltre, tutto il materiale extra quali interviste, minigiochi e illustrazioni rendono il volume un acquisto molto appetibile per i fan più accaniti.

E quindi, questo è quanto.
I primi tre sono sacri.
La cassaforte segreta è apprezzabile.
Il quarto si può fare.
Del sesto voglio un remake in cui Opal è stata depennata dal cast.
Il quinto, il settimo e l’ottavo
facciamo finta non sia mai successo.

Con questo, da un’amante di Artemis Fowl è tutto, la linea allo studio!