Yohoo!
[Dato che la descrizione la tira per le lunghe, riassumo: se siete stanchi dei Triangoli Amorosi nelle storie o del malefico Tira e Molla, questo è il post che fa per voi. ]
Venghino signori venghino, nuovi spunti per tutti, spunti come se piovesse!
Bon, voi dovete capire che, ovviamente, nel nostro piccolo club degli scrittori disagiati (io, la mia coinquilina e le nostre amichette siamo tutte personcine che si divertono molto a buttar giù le avventure di gente strana) si parla spesso di storie. A volte per elogiarle, altre volte per lagnarsi… eh, già… soprattutto commentare le cose che -secondo noi- si potrebbero far molto meglio. Ecco, un argomento che ha sempre appassionato molto le mie filippiche sono i conflitti fra coppie, ovvero “come rendere il rapporto di coppia di due tizi più interessante perché non è che le cose non possano mai andare lisce, ma se volessi le cose lisce non starei a leggere ‘sto dannato libro”.

NB: vi avviso subito che il post è lunghino.
NB2: sono presenti lievi spoiler su alcune opere (le prime due stagioni di Once Upont a Time; I segreti di Nicholas Flamel, l’Immortale; Shugo Chara; Your Name.; Twilight (?); 1bitHeart; Sliding Doors) Questo perché, se devo spiegare cosa va bene o cosa invece decisamente non funziona, mi servono esempi concreti. Comunque l’unico vero grosso spoiler è segnalato prima, quindi potete considerarlo abbastanza safe.

Ora, se avete trovato/vi siete interessati a questo post, suppongo già sappiate cosa si intenda per “Conflitto”. (In soldoni: il mostro sacro che manda avanti la narrativa di tutti i tipi, tempi e modi.) Quindi non vi farò la lezioncina, anche se potrei buttare giù un altro post in merito poi. Per “conflitto fra coppie”, intendo esattamente quello, ma più in piccolo: quei problemi che possono appunto generare conflitto in un rapporto romantico – cosa che, ovviamente, è sempre necessaria, pena far cascare tutti addormentati durante la lettura.
Ma perché dedicarci un post? … Ho pensato ad un modo più elegante e fantasioso di dirlo, ma credo sarò terra terra: sto notando un’INCREDIBILE mancanza di fantasia in questo senso. Che sia in libri fantatrash o in opere di autori esordienti, che sia in videogiochi indie o film Hollywoodiani, che sia in storie create da gente altamente competente… i conflitti romantici vengono spesso ridotti agli stessi due/tre elementi che, francamente, hanno un po’ scassato i maroni.
Per carità, c’è ancora della bravissima gente che riesce a speziare i rapporti fra le sue coppiette senza ricorrere a becere sottotrame da harmony, ma mi inquieta come anche bravi autori sembrino andare in pieno encefalogramma piatto appena si parla di “problemi fra due esseri umani che condividono una relazione”. E sì che, credo, sarebbe la cosa più facile del mondo – basterebbe attenersi alla realtà. Ma, beh…
Orbene, diamoci anche un setting. In ogni storia del mondo – che sia un libro, film o anime – ci sono personaggi e ci sono dei conflitti. I conflitti sono cose di trama, sono a livello umano, e sono anche fra le coppie. Naturalmente ciò non significa che tutte le coppie nel vostro romanzo debbano avere qualche significativa complicazione, ma almeno le principali si suppone di sì. E’ quel genere di cosa che permette di non essere noiosi, di far sì che il lettore/spettatore VOGLIA vedere i vostri personaggi insieme e faccia il tifo per loro (dicasi: serve per far partire lo shippare hard) e anche per, magari – se rimane tempo, fra una cosa e l’altra – approfondire psicologicamente entrambi. Ogni coppia ha i suoi problemi, e lo spettatore deve conoscerli.
Ho riflettuto a lungo sulla questione, e deciso di dividere i Conflitti fra Coppie in alcune macro-categorie. Tuttavia, prima permettetemi di illustrarvi i conflitti che davvero, non se ne può più-

CONFLITTI FRA COPPIE
DA EVITARE COME LA MORTE
(Detti anche: La prossima volta che ne vedo uno mi metto a urlare
Oppure ancora: Alcuni degli elementi più abusati della narrativa)

Il Triangolo.
Non è che il triangolo sia male, il triangolo è’ IL male. In tutta la mia vita, credo di aver visto UN triangolo che aveva senso e non faceva venir voglia di urlare per la frustrazione (vedi sotto). Per il resto, il triangolo di solito è perfettamente inutile perché viene sempre a crearsi più la situazione di coppia ovvia + terzo incomodo – specie se sono due ragazzi che si puntano la stessa squinzia. E’ ovvio come si risolverà la questione, non è che nessuno avrà mai davvero dubbi su chi starà con chi, e vorrei essere chiara: un conflitto che esiste solo su carta, ma non ha alcun riscontro reale, è un conflitto inutile. La cosa, tra l’altro, spesso va in combinazione con situazioni molto cringe per cui il terzo incomodo verrà trattato come una pezza da piedi per nessun motivo, oppure in cui si adopererà per essere lo zerbino del vertice del triangolo. No.
Ad esempio, il triangolo più noto ed inutile di sempre: Edward, Bella e Jakob di Twilight. Qualcuno ha davvero mai pensato Jakob avesse possibilità? (Okay, non mi aspettavo neanche andasse dietro alle ovaie di Bella, ma-)
L’unico triangolo sano che mi venga in mente, invece: el manga Shugo Chara, c’è quello fra Amu, Ikuto e Tadase. La cosa aveva senso perché Amu non amava davvero Tadase – non avendo avuto modo di conoscerlo dal vivo – ma solo l’idea che aveva di lui. Tadase invece non amava Amu nella sua interezza, ma solo una delle sue personalità multiple. Amu e Ikuto, invece, si conoscono per quello che sono.

⦁ Il Tira e Molla.
Il tira e molla, che a volte potrebbe accompagnarsi al triangolo (ponendo molti dubbi sulla fedeltà coniugale dei partecipanti), credo sia seriamente uno degli elementi più snervanti che mai possano venir concepiti in una storia. Per tira e molla si intendono quelle coppie che prima stanno insieme, poi no, poi boh, poi ci devo pensare, poi per uno e sì e per l’altro forse, poi riprendono, poi litigano, poi… DIO MIO.
Non mi viene in mente nessuna situazione in cui sia davvero tollerabile: se è ovvio che alla fine staranno insieme, fa salire i nervi vedere come continuano a rimandare l’ovvio, di solito poi per motivi cretini; se invece è palese che NON finiranno insieme perché uno dei due (o entrambi) hanno un altro partner più o meno esplicito, è FRUSTRANTE come continuino a generarsi problemi per niente. Il peggiore esempio che mi viene in mente è uno che viene, purtroppo, dal mio amato Once Upon a Time: il tira e molla di Mary Margaret/Biancaneve e David/James nella prima serie. David si comporta da imbecille (ricordo ancora il tristissimo episodio in cui aveva comprato i biglietti di San Valentino sia per Mary Margaret che per la sua ex moglie, confondendoli poi) e lui e Mary Margaret hanno un sacco di dialoghi scialbi e inutili (che poi non risolvono mai niente, in quanto dopo sono sempre punto e a capo). Alla fine, nessuno dei due sistema davvero la situazione, e faranno pace solo quando recupereranno le memorie dei loro (più assennati) alter eghi.
Un tira e molla un pelino più sopportabile, nella stessa serie, è quello di Tremotino e Belle: quantomeno, loro due si erano lasciati malissimo, non si vedono da troppo tempo, e Tremotino continua a nascondere a Belle un sacco di cose, quindi è plausibile una reazione rabbiosa da parte sua. Però è comunque corroborato da altri elementi – come appunto Tremotino che deve decidersi a fidarsi di lei – e dunque la cosa principale non è solo il “tira e molla”. (Per loro due mi riferisco sia alla prima che alla seconda stagione; ho visto solo quelle più mezza terza e sto bene così.)
“Ah”, direte voi, “E se invece rimane effettivamente nel dubbio se si metteranno insieme o meno?”. Ah, boh. Tutt’oggi non ho ancora trovato una sola storia dove non abbia indovinato l’esito di questa tragedia tre minuti dopo che era stata presentata. Se voi riuscite a trovarne dove non sia ovvio, mi levo il cappello. (A prescindere da questo, rimane un conflitto deboluccio-)

⦁ Il Mondo ha detto No.
Tradotto: quando l’amore è vietato perché boh. Perché In quel mondo sono tutti brutti e cattivi e hanno detto che l’amore fa schifo, o l’ha fatto qualche organizzazione in cima a tutto.
Come al solito, le motivazioni per questo atto sono sempre molto poco sensate; risulta sempre più un metodo molto a buon mercato per fare un conflitto easy-peasy.
Raga’, davvero: a meno di non avere un motivo solidissimo (tipo che se due si innamorano esplodono o iniziano a crescergli dei cactus sulla nuca, per intenderci) questo genere di cose ha senso solo nelle distopie, in cui di solito sono una critica ad altro.
[Ricordiamo i Parabatai di Shadow Hunter. Che okay, poi provano a fornire una motivazione, ma all’inizio sembra davvero non potete stare insieme perché al Clave oggi giravano]

⦁ Commedia degli equivoci.
Fortunatamente quasi estinta nei libri (ci si deve essere resi conto che dal punto di vista del lettore, che sa tutto, doveva essere un po’ troppo cretino) si trova ancora fiorente in manga shoujo o anime stile commediola scolastica. Per commedia degli equivoci si intende quando un personaggio sente male una frase, origlia per sbaglio, capisce male qualcosa, fraintende… insomma, un malinteso di qualsiasi tipo a cui lui crederà ciecamente (con conseguenti reazioni esagerate e melodramma interiore) senza mai cercare di indagare se avesse capito bene o meno. Di solito serve per far credere a qualche tenera ragazza che il suo corteggiatore in realtà la stia prendendo in giro, oppure che Tizia in realtà ami Caio e non Sempronio e Sempronio si stava facendo castelli in aria, etc. QUESTA COSA QUI sarebbe giustificabile solo e soltanto se il personaggio che “fraintende” ha qualche problema di autostima o di fiducia con l’altra persona: perché, francamente, quale essere umano al mondo crederebbe all’istante all’ipotesi peggiore, senza neppure provare ad indagare se non ha capito male? Lo farebbe solo chi vuole crederci, e di solito non è una cosa positiva. Manco a dirlo, quando capita è sempre fra persone che non hanno mai mostrato alcuna insicurezza, problemi relazionali e neanche di udito. (?)
La commedia degli equivoci andava forte qualche secolo fa. Okay. Ora siamo nel 2018, ed è il caso resti morta e sepolta.


Ecco qua, una galleria degli orrori in cui abbiamo appena esplorato i peggiori conflitti che tutt’oggi, infamissimi, infestano le nostre storie.
Certo, ci terrei a chiarire anche che, per quanto suggerirei di evitarli del tutto, potendo, un autore davvero bravo o che semplicemente sa quello che fa potrebbe riuscire comunque a sfruttarli nel migliore dei modi. Perché, nelle storie, il punto non è mai tanto l’elemento base, quanto come lo si usa. Tuttavia potrebbe essere molto difficile riuscire a fare qualcosa di davvero appassionante basandosi solo su questi, quando il mondo è appunto pieno di conflitti infinitamente meno usati.
Ma quali sono questi conflitti? Beh, vediamo. Ce ne sono davvero molti, quelli che ho elencato qui sono più una panoramica che potrebbe ispirarvi. Certo è che li vedo molto meno sfruttati, e alcuni hanno un enorme potenziale.
[NB3: alcun di questi meriterebbero, ovviamente, un discorso più approfondito; non tolgo che forse su alcuni farò un’analisi a parte. Per ora, lo scopo è piuttosto dare un’idea.]

CONFLITTI FRA COPPIE
UN PO’ PIU’ SENSATI
(Dicasi anche: Alcuni sono grandi classici, altri invece mi farebbe proprio piacere vederli ricordati ogni tanto
Oppure: sì, mi rendo conto che agli occhi di un fanwriter questa apparirà come una lista di prompt. Se volete, promptate pure.)

⦁ Quando uno dei due partner (o entrambi) deve fare i conti con problemi mentali come l’ansia o la depressione.
Queste sono malattie alquanto debilitanti, e una persona affetta spesso ha molto bisogno di aiuto. In alcune situazioni, il partner potrebbe diventare un punto d’appoggio e supporto quasi simile alla figura genitoriale. A prescindere da come viene impostata, la cosa comporta un carico emotivo non indifferente – sia per la persona che vuole “prendersi cura dell’altro”, che vorrebbe farlo star bene ma non ha la bacchetta magica (e deve in più occuparsi della sua vita) sia per chi invece soffre del disturbo, che spesso porta con sé una grande apatia che impedisce di godere del calore umano, oppure sensi di colpa per i problemi che teme di stare causando all’altro. In questi casi, è necessario un accuratissimo studio di come ci si può venire incontro.

⦁ Consequenziali problemi di trama.
La trama effettiva della storia (dico, supponendo che non si basi SOLO sulla coppietta in questione) può venire in aiuto. Rapimenti, coma, possessioni… tutto dipende da cosa la vostra storia e antagonisti vi consentono di fare. Tenete però conto che, qualora i due vengano separati, sarebbe meglio farlo con coppie già collaudate o essere molto consci di quel che si fa: se il lettore non sa come stanno questi due insieme, non gliene fregherà granché che si siano divisi.
Per dire, nella saga de I segreti di Nicholas Flamel, l’Immortale, Nicholas e la consorte Perenelle vengono separati praticamente all’istante, e li si vedrà insieme solo alla fine del terzo volume. Tuttavia, grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi, uso sapiente di flashback e piccoli dettagli – unito al fatto che i due parlino/pensino all’altro con la giusta frequenza (sì, insomma, il tanto da impedire che il lettore se ne scordi, ma anche il massimo possibile quando sei rinchiuso ad Alcatraz con una Sfinge che ti zampetta dietro per smangiucchiarti appena ti trova) la coppia è credibilissima e rende il lettore ansioso di vederli finalmente riuniti (anche se di fatto, per il lettore uniti sono mai stati).

⦁ Contrasti culturali.
Spettro ampissimo di possibilità: una diversa educazione, religione, o ambito in cui si è cresciuti potrebbe portare ad avere idee sul mondo decisamente differenti – e a volte contrastanti.
L’esempio che mi viene subito alla mente, qui, non è da una storia, ma viene da mia madre: lei è cristiana, mentre il suo compagno musulmano. Hanno, naturalmente, dovuto trovare dei punti di incontro. Ad esempio, sebbene lui non sia estremista, da loro sarebbe più normale che una donna non si mostri troppo scollacciata in pubblico, oppure non mostri le gambe nude. Si è dovuto fare una ragione del fatto che qui le cose vanno un po’ diversamente, e che mia madre ha un dress-code tutto suo. Ormai è solo materiale da amenissime prese in giro. Da parte di mia madre, invece, tiene sempre in conto che lui non mangia il maiale, e quindi quando cucina piatti di carne sta sempre ben attenta ad usare un’alternativa (oppure cucinargli un’altra cosa).

⦁ Appartenenza a fazioni opposte per scelta.
E’ simile all’appartenenza alle fazioni opposte per imposizione che troverete nella prossima sezione, ma lo metto qui perché credo che la differenza sia essenziale. Il trovarsi in fazioni opposte (eserciti, famiglie, paesi in guerra) per imposizione o casualità ha quell’alone romantico tragico che è sempre piaciuto a tutti (classicissimo: Romeo e Giulietta). Tuttavia, il fatto che due membri di una coppia decidano spontaneamente di dividersi per seguire idee e convinzioni diverse penso potrebbe essere molto più interessante. Questo perché qualsiasi coppia, per quanto affiatata, è sempre formata da due individui con diversi pensieri e diverse scelte: non sempre lo stare insieme viene prima di ciò in cui si crede. Questo potrebbe portare anche ad allearsi con i partiti agli antipodi (dicasi “buoni” e “cattivi”) e a dover aver a che fare, poi, con le conseguenze delle loro azioni. (Chi avesse ragione è un altro discorso-) Il fatto che ci sia una scelta è fondamentale.

⦁ Traumi pregressi.
Questo è il classico dei classici ed una delle cose “normali” più gettonate, credo: dover affrontare insieme uno o più traumi pregressi. Perché se sono in una storia, i vostri personaggi avranno molto probabilmente un qualche background tragico, o gli succederanno cose orribili entro breve. Ecco, le cose orribili tendono a lasciare dei traumi, e dunque…
I traumi possono essere di qualsiasi tipo e forma, sia cose relative all’ambito della sfera romantica/sessuale (una persona che ha subìto abusi potrebbe ovviamente avere un blocco verso le relazioni o lo stesso contatto fisico) che cose non necessariamente legate (mettiamo che uno dei personaggi sia cresciuto con una famiglia abusiva: è probabilissimo sarà molto sensibile alla violenza verbale di qualsiasi tipo, e quando ci si parla si debbano dosare bene le parole.) Li si può affrontare insieme, a volte anche sbagliando – perché non tutti siamo nati psicologi, pur mettendoci buona volontà. Ad esempio, nel videogioco 1bitHeart, Misane è innamorata persa di Nanase; ma mette da parte tutti i suoi sentimenti romantici per aiutare il ragazzo ad uscire dal guscio in cui si era rinchiuso, e ricominciare a voler bene a se stesso dopo tanto tempo. Solo sul finale, dopo tante avventure, hanno appena l’accenno dell’inizio di un rapporto sentimentale.

⦁ Sessualità differenti.
A parte l’ovvissimo gay/non gay, diciamo che uno dei vostri personaggi sia asessuale o aromantico mentre il partner no. Non è solo questione di accettazione, ma anche di venirsi incontro e capire come accontentare entrambi senza che nessuno si debba forzare a far cose che odia/non apprezza.

⦁ Tempo.
Anche il tempo potrebbe essere un semplicissimo motivo di contrasto. Questo succede quando Persona A, per motivi, non può dedicare a Persona B tutto il tempo di cui essa ha bisogno. Poi appunto, è variabile. Davvero Persona A non ha il tempo, o pensa solo di? Ha incapacità organizzative? O non ha capito le esigenze di Persona B?

⦁ Contrasti lavorativi.
Pft, anche qui abbiamo bizzeffe di possibilità. Lavorare nello stesso ambito ed entrare in competizione. Dover coordinare un lavoro insieme (magari a uno dei due non piace, o entrambi sono lupi solitari). Dover sostituire o aiutare l’altro con un lavoro che non si sa fare. Causare per sbaglio problemi sul lavoro. Qualsiasi cosa, davvero. Pensate a due cantanti amici/rivali (Akatsuki Arrival coff coff), o a due attori che si rubano la scena a vicenda.

⦁ Fare determinate scelte troppo presto.
Tutte le persone che pensano di essere pronte per il matrimonio, o avere figli, o andare a convivere, e invece alla prova dei fatti scoprono che in realtà sarebbe stato meglio aspettare qualche anno… ma, convivenza a parte (e a volte è difficile tirarsi indietro anche da quella) sono tutte cose che una volta fatte si possono solo affrontare.

⦁ Lontananza (#Di tutti i tipi)
Dovrebbe essere uno dei grandi tropes romantici del nuovo millennio, fra globalizzazione e comunicazione istantanea, mentre in realtà non la si trova poi così spesso. Ma, beh, una relazione a distanza può essere per ovvi motivi un ottimo conflitto. Potrebbe anche essere lontananza emotiva oppure beh… anche un po’ più estreme, come quando nel film Your name. [spoiler] si scopre che Taki e Mitsuha non sono distanti solo qualche ora di treno, ma pure qualche annetto.[/spoiler]

⦁ Situazione attuale complessa.
Questa va abbastanza nei film, ed è infatti un modo semplice per creare un conflitto in cui tutti possano identificarsi e troppo normale per essere considerato banale. (Sì, la cosa che ho appena detto ha senso.) Quando uno dei due si trova in o sta uscendo da una situazione difficile: che sia un matrimonio alla deriva, una famiglia abusiva, un clima insopportabile su lavoro oppure un lutto… o magari entrambi (più comune abbiano il loro carico di sfighe tutti e due, infatti). E incontrandosi potrebbero riuscire a far girare la fortuna – o esplodere, chissà.
Esempio al volo: il film Sliding Doors. In una delle due timeline, la protagonista Helen intraprende una relazione con James subito dopo essere stata licenziata e aver scoperto che il fidanzato la tradiva con la sua ex, mentre James (che è divorziato da anni) segue la madre ammalata. Come detto, le cose potrebbero andare bene, o anche no – ah, le gioie delle doppie timeline…


Insomma, come potete vedere le possibilità sono inesauribili. Alcuni sono conflitti che non è così raro trovare, ma altri sono tematiche che sarebbe davvero interessante vedere applicate ad una vita di coppia, eppure si trovano solo nello scomparto fanfiction della rete. Personalmente troverei un sacco divertente vedere degli innamorati in competizione sul lavoro per stabilire chi è il più figo, o chi decide di seguire di sua volontà due fazioni diverse – e poi lancia frecciatine dall’altra parte della barricata. Eppure sono cose che ritrovo davvero poco.
Comunque sia, per rendere questo post davvero completo, ho deciso di aggiungere un’altra categoria: quei conflitti che spopolano in determinati situazioni, sono praticamente abusati, eppure in certi casi potrebbero avere ancora del potenziale.

CONFLITTI VISTI E RIVISTI
MA CHE POTREBBERO ANCORA DARCI QUALCOSA

⦁ Identità segreta.
Nell’ambito delle storie di supereroi, o magari anime majokko, oppure ancora qualsiasi cosa implichi una doppia identità, va fortissimo il No Non Posso Rivelarti La Mia Identità Segreta O Finiresti In Pericolo. Grandissima boiata, perché nel – approssimativamente – 98% dei casi le persone che si era cercato di non coinvolgere finiranno comunque nei casini, perché tanto gli antagonisti le trovano uguale. Quindi, se avessero saputo, avrebbero avuto modo di stare più in guardia – o quantomeno di non farsi venire un infarto al puntualissimo rapimento. Per cui questa cosa funziona solo se davvero c’è un buon motivo per cui non se ne può parlare – o, almeno, un motivo comprensibile. Se, tipo, la maghetta non volesse far sapere al suo fidanzato che va in giro vestita da battona magica – o allo stesso modo, il giovane supereroe non vuol far sapere alla sua Mary Jane che va in giro a menare i cattivi con addosso una calzamaglia aderente, io lo troverei ragionevolissimo. L’imbarazzo è una cosa molto potente. (?)

⦁ Ricatti e/o costrizioni.
Allo stesso modo, spesso tutto il dolore/angst/tragedia generato da chi è costretto a “tradire” il partner perché era stato ricattato o Dio solo sa che altro… non ha motivo di esserci, perché poteva essere risolto tutto molto prima se solo si fossero parlati. Per cui la cosa va bene se davvero davvero non si ha modo/tempo di parlare, oppure se è in linea col carattere del personaggio nascondere tutto e caricarsi qualsiasi conseguenza negativa arrivi poi.


E giusto per concludere, dacché sono una personcina precisa:

CONFLITTI VECCHI
(Come il cucco intendo)
MA TUTT’ORA ADATTABILI

⦁ Differenza di casta, rango sociale o razza.
La differenza di casta era quel genere di cosa di cui piaceva tanto leggere alle ragazzine ricche del 1800 che avevano una cotta per il loro giardiniere – per il brivido dell’amore proibito – ma anche a persone un po’ più… assennate, perché in generale queste storie vogliono veicolare un messaggio molto rassicurante: che l’amore supera ogni differenza o barriera.
Sì, stucchevole, mea culpa. Ma è la verità. Proprio per gli stessi motivi ci piace leggerlo tutt’oggi, però ricalibrato sulla modernità: non si tratta più di un nobile e di uno sguattero, o di un soldato con una suora, ma di persone con semplici eppure ingenti differenze – che possono essere economiche, oppure del percorso di studi, o anche cose molto retrò tipo la ragazza acqua e sapone col teppista di quartiere (sì, si chiama Grease) o un ex carcerato col bravo ragazzo. Ed è normale: è nella natura umana (purtroppo) fare continui raffronti con le altre persone, sforzarsi di essere al meglio per la persona che si ama, non sentirsi abbastanza. Avere paura di trascinarle “di sotto”. Non sono cose giuste, ma è vero che succedono. E allo stesso modo, continuiamo a cercare nelle storie il conforto che le nostre siano tutte paturnie.
In termini di racconti fantasy e paranormal romance, la cosa a volte è un po’ più prosaica: ci sono effettivamente occasioni in cui due diverse razze hanno difficoltà fisiche nello stare insieme. Tipo un umano con un tritone: come possono passare davvero insieme tutto il tempo di cui hanno bisogno? Oppure un altro classico intramontabile: l’innamorarsi di una creatura immortale (mentre l’altro non lo è).

⦁ Appartenenza a fazioni rivali.
Non starò a dilungarmi perché ho già spiegato nel punto simile a questo, ma purché la cosa abbia motivazioni stabili può ancora funzionare: questo perché l’ineluttabilità della faccenda gli conferisce quell’alone di tragicità romantica di cui a volte si sente il bisogno. Poi, voglio dire, può capitare tutt’ora, anche se sicuramente con molta meno frequenza rispetto al passato.


“Ma Tayr!” salterà su qualcun altro, “E tu, questi brillanti consigli, li segui?”.
Ah-ha! Pensavate predicassi bene e razzolassi male, eh? E invece no! Molti dei conflitti qui citati li ho usati io stessa nelle vicenducole con cui do il tormento ai MIEI personaggi. Nella mia web novel Bond’s Colours, per dire, la coppia principale ha un grosso problema di trama (un coma che non è proprio un coma, ma non posso auto-spoilerare) e un’altra coppia avrà un piccolo problema, a lungo andare, con quella cosa chiamata immortalità. Nel romanzo che sto scrivendo ora, invece – LGM – la coppia principale ha svariati problemi… a parte il carattere di merdè di uno dei due componenti, dico. (Ricordo che è un retelling del Mago di Oz, ho detto tutto.) Quindi sì, buona parte li ho collaudati – ovviamente a modo mio – e funzionano alla grande.


Abbiamo quasi finito! Solo una cosa. In riferimento a questo post, tenete conto di alcune regole base:
– Io ho parlato quasi sempre in termini maschio/femmina per abitudine, ma è ovvio che tutti questi conflitti funzionano con qualsiasi tipo di coppia (anzi, alcuni funzionano meglio con le coppie NON etero.)
– Ugualmente, vanno bene sia le coppie ben collaudate che quelle in via di formazione. Tuttavia, noto che le coppie collaudate/già fidanzate nelle storie sono merce rara. Approfitto dell’occasione per ricordarvi che potrebbe essere carino mettere più coppie fisse, laddove possibile. Ora avete tutti gli strumenti per far passare un fracco di casini anche a loro.
– Ho anche sempre parlato al singolare, ma è ovvio che le coppie potrebbero avere anche due, tre o più di questi conflitti insieme – ovviamente confidando nelle vostre capacità di dosaggio, e di comprendere che alcuni conflitti sono più grossi/pesanti di altri.
– Anche se per lo più mi occupo di fantasy, questi consigli credo siano onni-applicabili; li ho pensati relativamente alla razza umana, più che ad un genere.
– Un conflitto che non esiste non serve a niente. L’ho già detto, ma ripeterlo non fa male.
– Il semplice parlare con sincerità può risolvere il novanta per cento dei vostri problemi, sia nella narrativa che nella vita reale.


Okay. This was long.
Sì, mi sento meglio. (Lol)
Spero che dopo questa panoramica abbiate idee più chiare e fantasiose su come torturare i vostri personaggi ANCHE IN COPPIA. Posso garantirvelo io, è un completo spasso.
Alla prossima!

rin len vocaloid
. by Spencer_sais