Yohoo!
Sì, avevo in progetto di postare tutt’altro, tipo il secondo post su Silent Hill e finirne uno che vegeta sul quaderno degli appunti.. à_à” Oh, well!
[Quello che segue è l’antefatto, se non vi intrippa potete pure sorvolare e passare al post effettivo.]
Dato che è estate anche per me, io e la mia coinquilina siamo andate in Sardegna, dove abitavo prima! Se c’è anche una sola cosa bellissima della mia ex casa, è che ci sono ancora tutti i miei amati libretti – non posso portarne via trecento con solo un trolleyyy-
E già che c’ero, ho deciso di leggere, finalmente, Il negromante e Il traditore, rispettivamente quarto e quinto libro della saga I segreti di Nicholas Flamel, l’immortale (tanto per dire, una delle mie saghe fantasy preferite da… quando ho letto il primo, in pratica). E sì, li avevo già letti in inglese.
Now. La saga del nostro buon Flamel, come sapranno i fan, è sempre piena di figure storiche, personaggi leggendari, mostri dai nomi impronunciabili… quel genere di cose che ci piacciono tanto! E io mi gonfio come un tacchino ogni qual volta ne capita uno che già conoscevo – okay, vi do atto che magari il Conte di Saint-Germain non è così raro, ma quanti conoscevano le rusalke?
Certo, di quando in quando capitano cose di cui nemmeno io sapevo niente… quindi, visto che gli approfondimenti li cercherei a prescindere, mi sono detta che potevo pure organizzarli in bei post ordinati e condividerli col resto del genere umano. Ecco quindi che nasce la saga sui segreti di Flamel svelati!
[/Fine antefatto, andate in pace]
Quest’oggi tratteremo di una cosa che, prima di leggere, non avevo mai sentito prima: Tsagaglalal.


Prima di tutto, le coordinate! Tenete conto che se non avete letto dal quarto libro in poi quello che sto per dire è un iper spoiler.
Tsagaglalal è la vera identità della zia Agnes, zia dei gemelli che in realtà non ha alcuna parentela con loro.
E’ un’umana immortale di diecimila anni buoni; fu moglie di Abramo il Mago e sorella di Gilgamesh. Lei e suo fratello sono stati fra i primissimi “uomini d’argilla” portati in vita dall’aura di Prometeo, e quindi i primi esseri umani. Il suo nome – respirate bene e riuscirete a pronunciarlo senza intorcinarvi la lingua – significa “Colei Che Osserva” (anche se nei libri l’hanno tradotto come “Colei Che Vigila”).
Ma da cosa prende ispirazione questa Tsagaglalal? Cos’è qui?
Beh, Tsagaglalal è questa:

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Un’immagine vale più di mille parole
[Photo: Steven Michael]

E’ una incisione rupestre dei Nativi Americani, una delle più famose dell’intero Nord America. Pare sia stata sia scolpita che dipinta (quindi è sia un’incisione che una pittura rupestre, ma diciamo incisione per fare prima coff).
Al momento si trova al Columbia Hills Historical State Park, su una riva del fiume Columbia (Washington). Il parco è disseminato di vari altri petroglifi. Sono stati trasferiti lì da zone limitrofe perché rischiavano di venire sommersi (o già lo erano stati) dal fiume stesso. (Non ho ben capito se anche Tsagaglalal in particolare sia stata trasferita dal luogo originario, ma credo di sì).
A causa di atti vandalici passati, la roccia è visitabile solo in tour guidati.
Non ci è dato di sapere granché su questa roccia dai grandi occhi incisi, eppure pare si porti dietro un piccolo racconto che tradurrò per voi qua sotto. (Pare sia la versione della gente del Wishram).
Dopo un po’ di tempo, Coyote nei suoi viaggi raggiunse questo posto e chiese agli abitanti se vivevano bene o male. Lo mandarono dal loro capo; abitava in alto, sulle rocce, da dove avrebbe potuto osservare il villaggio e sapere cosa succedeva.
Coyote si arrampicò fino alla casa sulle rocce e chiese: “Che tipo di vita stai dando a queste persone? Li tratti bene, o sei una di quelle donne malvagie?”
“Sto insegnando loro a vivere bene e costruire buone case”, rispose lei.
“Presto il mondo cambierà” disse Coyote “E le donne non potranno più essere capi.” Così, la trasformò in roccia, ordinando: “Rimarrai qui e guarderai le persone che ci vivono.”
Ogni persona sa che Tsagaglalal vede qualsiasi cosa; ogni qual volta si guarda in quei grandi occhi, lei ricambia il tuo sguardo.
Una roccia di cui non si sa quasi nulla, eppure ha suscitato la fantasia di così tante persone – pare la sua immagine venga riprodotta perfino su monete e t-shirt. (?)
Di sicuro, di fronte a lei, ci si sente osservati
Ad ogni modo, al nostro buon Michael Scott dobbiamo dar atto di un cosa. Scegliere per Tsagaglalal/Agnes – che ricordo essere uno dei primi umani e, quindi, una statua d’argilla animata e portata in vita – l’identità di una roccia scolpita – anch’essa una statua, a suo modo – è quantomeno geniale.
Tsagaglalal non ha un ruolo immenso e appare di persona solo dal quarto libro. Eppure è un esempio lampante di quale meravigliosa costruzione ci sia dietro tutta questa saga. e_e (Potrei anche soffermarmi a far notare che ha accoppiato costei con Abramo, dotato della preveggenza, che poteva vedere tutti i fili del tempo – ed essenzialmente, qualsiasi cosa – ma… non c’è bisogno. <3)

Con questo, concludo! Come detto su sarà una piccola saga; non sono sicura di quali saranno le mie prossime vitt- mire, ma credo che qualche ricerchina sulle quattro spade non ci starebbe male… (Vabbé, Excalibur esclusa. Quella la conosciamo tutti x°)
Se qualcuno ha qualche suggerimento su cose della saga dell’Immortale che gli piacerebbe vedere approfondite (storiche o mitologiche che siano) può farmelo sapere con un commentino.
Bye!

[Ho saltato da un sito all’altro per ricavare le informazioni, ma pare che tutti le avessero prese da qui.]