Questo post è stato scritto da una recensitrice, e ai recensori è dedicato. Con tanto amore.

Ogni giorno nel nostro piccolo, strambo mondo accadono nuove meraviglie.
I fiori sbocciano, gli uccellini cantano e in giorni come questi, i bambini come te dovrebbero bruciare all’Infer- scusate, sbagliato citazione. Dicevo.
I fiori sbocciano, gli uccellini cantano, le placche tettoniche vanno alla deriva e vengono pubblicate – forse in egual misura, forse no – sia cose belle che schifezze da tipo… tutte le case di produzione del mondo. Tutto il giorno, tutti i giorni.
Bene. E’ a questo punto che si assiste ad un altro miracolo: la nascita di un nuovo Recensore che si guarda timidamente in giro nel vasto mar del Web.


All’inizio esita, non è ben sicuro che su Internet – che già straborda di recensioni, si sa, sennò a lui manco sarebbe saltato in mente – abbia DAVVERO bisogno di lui. Però se ti gira ti gira, oh. E se sei in ballo tanto vale ballare.
Come avvenga il passaggio da Fruitore Passivo (che, al massimo, spaccia in privato rom e ebook piratati nell’intimità delle sue chat) a Vero Recensore avviene in modi sempre diversi modi e, forse, neanche il soggetto se ne rende conto ben bene. Una cosa è certa: ad un certo punto della propria esistenza non si accontenterà più di ammorbare tutti i suoi contatti feisbuc con improvvisate che hanno un effetto migliore di un jumpscare

(“Ohilà!”

“… ciao”

“Mi chiedevo…”

– suda freddo –

” Hai mai letto questo libro/visto questo film/giocato questo videogame?”

e in genere non arriva risposta perché l’amico è corso via urlando alla 50° spammata settimanale)

o di lanciare subdolissimi messaggi subliminali – cose molto sottili come: Ah, se solo tu avessi letto Il Libro del Tempo ora non avrei questi crampi alle gambe… (???) – ma vuole spammare in prima persona. E farlo dichiaratamente. Basta sottigliezze e manipolazioni emotive: vuole cantare le lodi alle cose che gli piacciono e farlo con fierezza!
Oppure fare a pezzi le cose che non gli sono piaciute con una certa gioia sadic- cioè, scrivere critiche del tutto assennate e lucide per salvaguardare altri eventuali sventurati che potrebbero capitarci in mezzo, sia mai.
Beh, da qualche parte questo Recensore ne sarà pure uscito. Orbene.
Una volta auto-rassicuratosi che, dai, almeno i bot ci entreranno sulle sue recensioni, comincia. Ci sono diversi approcci.
C’è chi preferisce un approccio soft: anni e anni passati a lasciare recensioni alle fanfiction – prima erano i commenti su youtube, poi ha imparato la regola non scritta numero uno di Internet: mai leggere i commenti su youtube. Poi va passin passetto, qualche recensione inizia a lasciarla su aNobii, se è coraggioso coglie la palla al balzo e chiede a qualche blog già online e ben stabilito di ospitarlo.
Oppure no. Oppure si lancia così, felice e beato, senza preoccuparsi di niente: cerca il primo sito di hosting gratuito che abbia dei codici più o meno comprensibili – e, soprattutto, possa offrire una grafica decente, che è quello che ci interessa davvero. Dico, a che pro avere un blog se non te la puoi tirare perché hai la grafica da fighetto.
Può essere Tumblr, può essere WordPress… qualunque, laqualunque! L’importante è avere uno spazietto personale dove poter conservare con cura tutte le proprie menate. In realtà, l’avere un blog personale è al 99% come finisce anche il Recensore dall’Approccio Soft: alla fin fine, nessuno di noi megalomani riesce a resistere alla tentazione – o capriccio narcisistico – di avere una casetta tutta per noi!
E quindi si inizia sul serio. Ogni Recensore, di media, ha certi gusti e preferisce dedicarsi ad un certo tipo di recensioni: c’è chi chiacchiera solo di libri e chi preferisce spettegolare di videogiochi. Sono ben pochi i Recensori eclettici e questo per un motivo specifico: già scrivere recensioni (e magari, MAGARI addirittura, cercare di farlo puntualmente: il colmo!) è sfiancante in un solo ambito… quando ti appassioni a qualcosa, ne trovi sempre di nuovi esemplari! E avresti da parlarne per giorni, no che dico, per mesi. Ora, applichiamo lo stesso concetto per un Recensore dall’istinto particolarmente suicida che ben pensi (e abbia le capacità per) disquisire di TUTTE le cose che gli piacciono. Il suo blog potrebbe benissimo diventare la sua tomba. Ora, indovinate di che categoria fa parte il soggetto che scrive queste parole.
Ma non partiamo di già così pessimisti: dicevasi, trovare un tema per il proprio blogguccio. Okay, fatto. Che siano recensioni di libri, manga, ristoranti o siti sugli origami, il Recensore (Entusiasta perché tutti sono entusiasti, all’inizio) avrà di che parlare per un bel po’.
E parte subito bene! Potrebbe perfino essersi preparato un paio di recensioni in anticipo, così i primi aggiornamenti saranno regolari. Perché avrà pensato, convintissimo: “Così ho TUTTO il tempo di prendere il ritmo e cominciare a buttar giù due articoli a settimana, anzi, due sono il minimo, magari anche tre!” (Ve lo dico col cuore in mano: è la peggior bugia che possiate raccontare a voi stessi. Perché non succede mai. Mai).
E sempre sospinto dal suddetto entusiasmo, magari all’inizio ci riesce pure a rispettare i tempi. Fa recensioni corpose, è ordinato e puntiglioso, risponde a tutti gli eventuali commenti e, preso da delirio di onnipotenza, il nostro buon Recensore (buono ma ingenuo, c’è da dirlo) inizia a credere sinceramente di poter recensire QUALSIASI cosa su cui abbia messo le mani nell’ambito di cui si occupa. Per dire, recensisce libri? Si auto-convincerà di essere del tutto in grado di recensire QUALSIASI nuova cosa leggerà, magari recuperare pure tutte le cose più vecchie – d’altronde, perché non spendere due paroline anche su quel libricino che ci ha fatti piagnucolare per settimane in quarta elementare? – e che boh, se gli avanza un po’ di tempo potrebbe anche accettare suggerimenti.
Se questo sia un nuovo stadio del più puro e crudele masochismo che un essere umano munito di blog possa concepire nei propri confronti o semplicemente si vogliano sfogare istinti da logorroici cronici, non ci è dato di sapere.
Poi.
Poi succede una cosa molto semplice.
Gli aggiornamenti cominciano a tardare, qualche commento rimarrà per sempre nel limbo del “buttato lì così”.
A volte si fermano del tutto per qualche tempo, poi riprendono con tante scuse e le promesse che un ritardo così ignominioso, mai più!
Cos’è mai successo?
Il Recensore, ora, ha sbattuto la faccia contro la Realtà… no, anzi, voglio essere sincera: va a sbattere contro lo specchio.
E contro le pile di libri barcollanti sul comodino, contro l’angolo del mobiletto dove tiene tutti i videogiochi ed è sul punto di esplodere, contro quei 7 milioni di giga di film che si è sparato in una settimana.
Arriva quel momento in cui si sono Fatte Troppe Cose per poter parlare di tutte.
Perché se ti piace qualcosa, ma ti piace così tanto che vai sempre a cercare nuove opere da amare, non potrai mai stare al passo con te stesso. Specie se sei una persona particolarmente vorace.
Eppure, per quanto la botta sia dura, il nostro Impavido Recensore non comprende subito l’antifona: prima si struggerà pensando di essere una persona orribile che non riesce a rispettare le tabelle di marcia, “non finisce mai quello che ha iniziato”, gné. Sarà con profondo senso di colpa e angoscia pulsante che pubblicherà il nuovo post dopo la lunga pausa.
Ed è a questo punto che appaiono loro: i Post di Gruppo. Ovvero post insalatiera dove il Recensore, ormai a due passi dall’isteria, ha raggruppato tutte quelle cose su cui sente di potersi concedere – magnanimamente – di spendere due parole in meno. Insomma, una raccolta di mini-commenti. Di solito, è il suo ultimo, disperato tentativo di auto-convincersi che lui può essere più caparbio di quanto non sia lunga la sua lista delle cose da recensire (che se venisse stampata, actually, gli costerebbe una denuncia dell’ONU per il disboscamento della Foresta Pluviale).
A questo punto, l’outcome può essere estremamente variabile!
C’è il Recensore che fa fagotto – e dopo aver piantato capra e cavoli, giusto per eliminare ogni traccia della sua vergogna nel non essere riuscito a superarsi, cancella blog e tutto. Se qualcuno glielo chiederà, in futuro, tirerà fuori un paio di baffoni finti e affermerà di non aver mai sentito parlare di quel sito.
C’è il Recensore che lascia un commosso messaggio d’addio – e fa fagotto dopo aver piantato capra e cavoli2. C’è il Recensore che invece sparisce e basta e il suo blog rimarrà lì, vuoto e tetro, lasciando campo libero al muschio – c’è da dire che, almeno, se non cancellano il sito non si perderà quanto di buono c’è stato.
C’è anche il Recensore Fuga-A-Scoppio-Ritardato, ovvero quello che si trascina zoppicando… magari posta due recensioni all’anno… e poi sparisce nel nulla – si sarà sposato? Avrà trovato lavoro? Si è ritirato a vivere insieme ad una colonia di pipistrelli? Boh?
C’è anche un altro Recensore, però. Quello che se ne fa una ragione.
Perché sì, non puoi stare al passo con te stesso… e forse non c’è poi tutto questo bisogno di spendere tempo ed energie a parlare di qualunque cosa tu abbia fatto – perché, poi? Solo perché puoi?
Però puoi recensire le cose che ti piacciono tanto, e aggiornare quando preferisci. Cercando di non sparire per sei mesi filati, magari, ma senza nessuna pistola puntata alla tempia.
Ricordati, mio caro Recensore, che sei qui per cazzeggiare perché ami farlo… e solo tu puoi metterci la parola fine – sia all’avventura che al tuo blog. Qualsiasi altra cosa è secondaria.
E se state pensando che buona parte delle cose raccontate così scazzatamente qui siano autobiografiche, be’, avete deeel tutto ragione. <3

 

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