“Si dice che, se aguzzi le orecchie, puoi sentire una strana melodia accompagnare ogni tuo passo.
Non ascoltarla per troppo. Ti farà paura.”
“… lo credi davvero?”

Yohoo!
… la mia idea, molto azzeccata, era di scrivere questo post gli ultimi giorni di Ottobre e postarlo per Halloween. Molto d’atmosfera, sapete. Avevo perfino preparato tutta la documentazione con largo anticipo!
… e poi boh, si è perso nella solita miriade delle cose da fare. Quindi d’accordo, non sarà un post halloweeniano, ma un post di Novembre: il mese dei morti. Direi che, comunque, restiamo in tema.
Perciò. Conoscete Lavandonia, no? Se siete qui, probabilissimo. Una delle più celebri leggende metropolitane su Pokémon, divenuta poi una vera e propria creepypasta. L’inquietante storia di una melodia maledetta che porterebbe gli ignari piccoli giocatori al suicidio, arricchitasi poi di altri pittoreschi dettagli quali zombie famelici e mano mozze vaganti. So, la grande domanda: cosa c’è di vero sulla Sindrome di Lavandonia?

Risposta: “Niente, ovviamente“, che fa pure rima, e potremmo anche chiuderla qui. Semplice e coinciso.
Ma a questo punto, non ci sarebbe alcun post, per cui prego, accomodatevi. <3

lavender town ghost
Lavender by MrRowboat

Riassunto delle puntate precedenti, una breve intro per chi si fosse perso qualcosa: la leggenda urbana sulla Sindrome di Lavandonia è una di quelle dicerie sui Pokémon che girano da anni; non si sa esattamente quando sia nata né perché, e qualsiasi fan della serie abbia girovagato su Internet almeno una volta ne ha sentito parlare.
Ufficialmente, Lavandonia è una delle città di Kanto; piuttosto piccola, quasi trascurabile, non c’è nessun sito di utilità come palestre, negozi o Centri Pokémon. Tuttavia, risulta notevole per un unico motivo: la Torre Pokémon. Ovvero è la città che ospita il cimitero dove riposano i Pokémon, nonché quel punto in cui nel gioco viene introdotta l’idea stessa di morte – cosa che, fino a quel momento, essendo semplicemente non possibile, era rimasta concetto astratto e molto lontano. Come se il mondo di Pokémon fosse una landa magica, una Tír na nÓg dove nessuno muore mai. E invece no, gli allenatori invecchiano e possono restar vittime di incidenti, e i Pokémon stessi possono passare a miglior vita, sebbene dal gameplay non sia previsto. Tutto questo, unito all’atmosfera quieta e di serena malinconia del luogo, deve averlo portato ad avere un certo impatto sulla psiche dei suoi giocatori… e alla nascita di mirabolanti leggende poi.
La teoria della Sindrome di Lavandonia prende di mira la OST che accompagna tutto il viaggio per questa tranquilla terra di confine. Vista l’ambientazione, è ovviamente una melodia curiosa, più cupa e lenta delle altre. Stonata forse nel complesso generale delle allegre musiche che accompagnano la gitarella per Kanto, ma adeguatissima al luogo.
La OST ufficiale di Lavandonia potete sentirla qui. Quella che trovereste anche ora se recuperaste una vecchia cartuccia, oppure se scaricaste la versione online dal Nintendo e-shop.
Passando invece alle cosine creepy. Secondo questa teoria, le primissime cartucce di Rosso e Verde contenevano una versione modificata della OST di Lavandonia. Questo perché della musica si era occupata la fantomatica dipendente di Game Freak Harue Satou, responsabile del reparto audio. Il di lei marito. tale Shin Nakamura avrebbe, con un inganno, modificato i suoi file audio e fatto di modo che nei giochi rilasciati ufficialmente ci finisse una versione modificata in modo pericoloso per la salute.
A questo punto la Game Freak, dopo un primo rilascio, avrebbe ritirato di gran fretta le cartucce incriminate e poi diffuso quelle nuove, le uniche attualmente disponibili. O così vuole la storia.
Perché la OST sarebbe stata dannosa? Cosa aveva fatto il signor Nakamura? E’ a questo punto della vicenda che intervengono i toni bineurali, ormai protagonisti di svariate creepypasta.
Per carità, i toni bineurali esistono sul serio. Ora, io non sono un’esperta, quindi dirò solo, stringando tantissimo, che i toni bineurali sono delle frequenze particolarmente basse che, per loro natura, riescono ad accordarsi a quelle del nostro cervello; al che, se usate come si deve, possono quindi manipolare su un certo livello il nostro stesso modo di pensare. Non ho ben capito se possono manipolare le azioni, certo è che potrebbero causare effettivi sensi di disagio, malesseri fisici e sensazioni spiacevoli.
Per chi volesse una spiegazione più precisa e provarli personalmente, puoi rifarsi al video di Cydonia, qui. (Manco a dirlo, è fatto di modo da essere un’esperienza del tutto sicura x°D).
Quindi, adducendo come motivazione questa capacità dei toni bineurali di scuotere l’ascoltatore, si sarebbe parlato di eventuali malori e di alcuni bambini portati al suicidio.
Ma perché mai il signor Nakamura avrebbe dovuto fare una cosa del genere?
A questo punto, la teoria diventa sempre più avvincente, quanto fantasiosa: il signor Nakamura sarebbe stato il figlio del signor Hoshu Nakamura, ex sperimentatore dell’Unità militare giapponese segreta 731 che, in effetti, avrebbe lavorato con i toni bineurali. Indi lui avrebbe proseguito il lavoro del padre, meditando di usare i primi giochi di Pokémon per creare dei soldati-bambini.
… tutto okay? Vi siete goduti la storia? Bene, ora si torna alla realtà.

lavender town
Lavender Town 3 by MerkyMurkury

Sicuramente una creepypasta ben scritta e creepy quant’era giusto fosse, ma ha tanti di quei buchi…
In primo luogo: la signora Harue Satou, Shin Nakamura e Hoshu Nakamura non esistono, né sono mai esistiti. Se si prova a fare una qualsiasi ricerca su di loro, qualsiasi pagina vi porterà a luoghi in cui si parla della Sindrome di Lavandonia. Non esistono al di fuori di questa storia.
Della musica e degli effetti sonori dei primi giochi (e del resto del franchise), così come riportato nella pagina credits di Rosso/Verde, se n’è occupato il signor Junichi Masuda – direi ben più famoso. Inoltre, all’epoca dei primi giochi la Game Freak non navigava nell’oro, e due dipendenti in più da sfamare non sarebbero stati certo l’ideale. (Narra la leggenda, stavolta in modo più attendibile in quanto riportata anche da Wikipedia, che lo stesso Satoshi Tajiri – il direttore generale di Game Freak e creatore dei Pokémon – abbia dovuto rinunciare al suo stipendio per qualche tempo).
I toni bineurali, come detto sopra, esistono sul serio, tuttavia non sono sicura che avrebbero potuto avere proprio quegli effetti riportati. Con buone probabilità, per altro, il Gameboy dell’epoca non avrebbe neanche potuto riprodurli. A parte questo, i toni bineurali possono sussistere solo quando li si ascolta tramite auricolari… che non credo essere mai stati proprio diffusissimi, soprattutto nel ’96, quindi le possibilità di colpire molte persone sarebbero colate a picco.
Anche l’Unità 731, purtroppo, è esistita. E solo leggere il riassunto – dico: riassunto puntato – di quello che hanno fatto loro è stato molto più inquietante e conturbante di tutte le creepypasta del mondo insieme, fra esperimenti umani e bacilli di malattie letali prodotti al chilo. Eppure, anche qui, parliamo di un’Unità militare segreta della Seconda Guerra Mondiale, poi efficacemente debellata (anche se non tutti i suoi componenti sono stati regolarmente processati). Certo non proprio un’associazione conveniente per una moderna casa produttrice di videogiochi… giusto? Inoltre, il piano stesso del signor Nakamura non avrebbe avuto senso: perché creare dei soldati-bambini violenti verso loro stessi e le altre persone? Soldati che si ferivano da soli (e quindi perdere quote) e non era possibile controllare in nessun modo, dato che su ognuno la canzone avrebbe agito separatamente, e il “creatore” non avrebbe più avuto nessuna influenza in seguito. Ma poi, guerra de che, nel 1996?
Nel mondo di Pokémon, più o meno in quel periodo, ci fu un incidente reale e documentato: il famoso episodio censurato di Porygon, accusato di aver causato attacchi di epilessia in vari spettatori per via di alcune sequenze con luci e colori flash. Lì l’errore è stato reale, e il pericolo pure, anche se in realtà è probabile che i bambini a farsi male sul serio fossero stati molti meno di quelli riportati dai media, e che il tutto si fosse tradotto in un clamoroso episodio di isteria di massa. Ora, non siamo qui per parlare di questo, perciò per approfondimenti vi rimando ad un altro video di ottima fattura da Cydonia. Come lui stesso riporta, tralasciando i poveri bambini a cui sarà preso un colpo (ma fortunatamente nessuno dovrebbe aver riportato conseguenze gravi), quell’episodio per la Nintendo ebbe conseguenze catastrofiche; la serie animata fu bloccata il giorno stesso e tornò in onda solo mesi dopo, con un audience nettamente minore; persero quotazioni in borsa; tutt’ora il povero Porygon risulta bandito dall’anime, in cui fa solo sporadiche apparizioni. Non possiamo sapere, poi, quanti genitori abbiano vietato la visione dell’anime o l’utilizzo dei videogiochi ai loro figli, in seguito. Ecco… applichiamolo un attimo alla Sindrome di Lavandonia. Se davvero anche solo un bambino si fosse suicidato a causa di Pokémon Rosso o Verde, secondo voi l’anno scorso saremmo stati qui a festeggiare il ventennario del franchise? No, perché sarebbe affondato molto, molto prima. Nel lontano ’96.
Tra l’altro, per quanto legga in giro, non sono riuscita a trovare neanche nessun effettivo incidente di ritiro delle cartucce appena uscite e sostituzione, neanche solo per sistemare banali difetti di fabbrica. Giusto un qualcosa a cui ricondurre il ritiro nominato nella creepypasta.
Visto che appunto non è mai successo, forse quello della creepypasta è una distorsione della vicenda di Pokémon Verde. Che è molto semplice: Pokémon Verde è stato rilasciato solo in Giappone. Nel resto del mondo, è arrivato Pokémon Blu, che era la versione migliorata e corretta. Niente sostituzioni di OST dagli effetti nefasti, nessun piano per la resurrezione dell’Impero Giapponese. (Tra le altre cose, capite che per gli americani era una scelta cromatica più vicina al loro senso patriottico, rilasciare Pokémon Rosso e Pokémon Blu… lol. Per l’edizione europea dovrebbero essersi basati sull’americana, e quindi).
Pare che, in effetti, ci sia una OST non utilizzata fra i dati di gioco di Rosso/Verde. Alcuni fan hanno provato a ricostruirla, essendo incompleta, e questo è ciò che si ricava. Sì, con Lavandonia non c’entra un tubo.
Ultimissima cosa: il celeberrimo Pokémon Mew era stato aggiunto nei giochi come ultimissimo elemento, sfruttando lo spazio della cartuccia liberatosi togliendo la modalità debug. Questa, però, avrebbe potuto essere una mossa rischiosa, in quanto per correggere eventuali errori di programmazione sarebbe stato molto più complesso. Quindi no, non credo che recuperare le cartucce, sostituire una OST e ri-commercializzarlo sarebbe stato fattibile in brevissimo tempo.
Per cui, riassumendo: da qualche parte nel mondo esiste forse una fantomatica cartuccia di Pokémon Verde che potrebbe stendere tutti gli incauti che osino avventurarsi per Lavandonia?
No.
– La OST di Lavandonia è solo malinconica o deprimente a seconda dei gusti;
– A livello di programmazione, non sarebbe stato molto comodo né pratico;
– Le persone di cui si parla non risultano esistere;
– Non c’è stato alcun ritiro frettoloso delle cartucce di Rosso e Verde;
– Pokémon Verde non è indemoniato, ma è rimasto indietro solo per questione di aggiornamento;
– Pure sul piano bellico, il piano geniale non avrebbe alcun senso;
– Se mai fosse successo niente di tutto ciò, ora io non stare meditando su dove posso reperire 40 euro per Ultrasole;
– L’unità 731 è certo esistita e ha fatto cose orribili, ma con la Game Freak e Pokémon non ha nulla a che spartire;
– Idem dicasi per i toni bineurali, che peraltro, anche se di certo non sono un toccasana, non so se possano avere effetti così estremi.
Sapete, ogni leggenda ha un fondo di verità. Ogni superstizione ha una base reale da cui parte un gesto all’apparenza stupido, anche se poi perde credibilità.
Il motivo per cui ho scritto questo post è che, quando ho cercato di approfondire la vicenda dietro Lavandonia – capire da dov’è nato il tutto, e quali elementi fossero reali e quali no – ogni cosa era mescolata in modo imprescindibile. Un po’ come se volessero far passare tutto per vero, oppure tutto per una storiella con cui spaventare i giocatori più piccoli e/o causare un trauma infantile ai più grandi. Quindi ho scavato, et voilà: quello che c’è di sensato, e quello che no. Quanto al perché, mi sono già espressa in cima… e probabilmente sì, il motivo per cui Lavandonia – per quanto posto pacifico e, se inquietante, nel senso un po’ più simpatico ed eccitante del termine – ha fatto paura a qualcuno, è stato perché lì, per la prima volta, anche in quel mondo magico, salvo dalla morte, si è accarezzata per la prima volta l’idea di poter perdere i propri nuovi piccoli amici. Quel genere di paura con cui si fa i conti ogni giorno, nel mondo reale, ma che lì deve aver colpito proprio per il fatto che – per quel tratto di strada, quella parte di avventura prima di Lavandonia – si pensava di essere sfuggiti, di aver davvero davanti una vita eterna, per quanto virtuale, insieme. Forse è stato quello di Lavandonia che ha fatto paura, senza che neanche ce ne si accorgesse: trovare una porzione di realtà ad invadere quel piccolo, innocente sogno.
(… o almeno, vita eterna finché non si fossero scaricate le batterie del Gameboy, o compromessi i dati di salvataggio, o…)
– Questa è solo la prima parte delle vicende di Lavandonia. Nella seconda tratteremo di altre celebrità, quali il Buried Alive e la White Hand. (E poi boh, vedo se ci sono altre teorie su Lavandonia abbastanza interessanti da ragionarci su.)
Quando l’avrò scritto e pubblicato, lo troverai linkato qui.
Dunque sì, il post si avvia alla sua conclusione. Ma se per voi ancora non fosse abbastanza, ecco un altro paio di cose carine: il video di Parliamo di Videogiochi in merito (per chi non l’avesse ancora visto), per godersi la storia pasta così com’è, e un altro articolo di approfondimento, in inglese, in cui la OST viene ricollegata ad un’altra famosa canzone “maledetta”, Gloomy Sunday.
Per concludere in bellezza, vorrei condividere anche con voi questo remix orchestrale della OST di Lavandonia, dopo tanto parlarne.

Epicamente triste.

*** Bibliografia ***
Pokémon Rosso/Verde su Bulbapedia
Pokémon Blu su Bulbapedia
Pokémon Rosso/Blu su Wikipedia
Info sulla beta di Rosso/Verde su Bulbapedia
La sindrome di Lavandonia, la storia originale su Creepypasta Italia Wiki